domenica 25 novembre 2012

Anniversario

Oggi è il 25 novembre 2012. Esattamente un anno fa per la prima volta mi sono resa conto che era possibile far avverare un piccolo sogno.
Un anno fa abbandonavo la certezza delle vie conosciute a Roma per percorrere la mia prima statale.
Un anno fa fuori dal raccordo raggiungevo il lago di Castel Gandolfo, ma non pensavo realmente di arrivarci; la paura (quella rimane sempre, anche se in forme diverse), è il primo blocco mentale. Ci sono paure differenti, una volta avevo paura di percorrere le strade al di fuori del raccordo, alcune anche dentro; oggi ho paura di sopravvalutare le situazioni; magari domani avrò paura di qualcos'altro.


Oggi ripercorro le stesse strade con una enorme differenza di vedute.
Oggi raggiungo la cima di Albano, pochi km da Roma, ma la cosa che ho raggiunto dista più di 3.000 km; si sono stati accumulati dallo scandirsi di due ruote in un solo anno e penso che se un anno fa la paura di fare qualcosa di nuovo fosse stata più forte della voglia di provare, questa persona che guarda dietro a km di statali senza rimpianti non sarebbe stata la stessa, perchè ha imparato a non guardare solo alle cose fatte, ma passa avanti; e questo lago sarà per me sempre ricordato come il primo scoglio, quello più grosso, è l'immagine fissa che mi fa andare avanti.


venerdì 23 novembre 2012

ProJect_Monkey # 1 - Mille modi di utilizzare una bicicletta

Avete mai sentito parlare di Michael J. Wallace?
Lui è stato definito un ciclo-artista che disegna con una bicicletta e un GPS. Ora a giudicare dalle foto delle sue "opere" potremmo benissimo pensare che si tratti di banali disegni ricopiati dall'album a colori di un bambino schizzato, e per dirla tutta, lo pensavo seriamente.
Poi un pomeriggio di sole mentre mi annoiavo dentro casa, ho pensato che avrei potuto "cercare" un disegno nella cartografia di Roma e magari se ne valeva la pena tentare di ricrearlo tramite GPS.
Il risultato paragonato alla complessità dei disegni di Michael è poco più che sufficiente, però ho avuto modo di capire quanto sia in realtà difficile ricreare un tracciato preciso, senza mai staccare la "matita" dal foglio, come quei giochi che si facevano da bambini (ai tempi della carta e non del pc), dai ... quello li che dovevi ricalcare tutti i lati di un poligono complesso senza passare due volte nello stesso punto, solo che col GPS il gioco è più difficile, non hai la visione complessiva del foglio.

Questo è il risultato


e questo è come mi sono divertita a realizzarlo

http://www.youtube.com/watch?v=lqLw6Je3Xl0&feature=youtu.be

giovedì 4 ottobre 2012

Quando la bicicletta diventa un'ossessione

Questa mattina mi trovavo in biblioteca per le solite ricerche, nulla a che vedere con la bici (starete pensando), eppure sembra che nulla riesca a frenare questa piccola ossessione ...
Svolgevo una ricerca in ambito storico, quando all'improvviso, nel buio della saletta, sotto il naso mi ritrovo questo



A molti potrà dire poco (anzi niente), per me invece questo disegno vuol dire che sto diventando pazza ... ma facciamo un passo indietro:
Circa un mese fa ho scoperto la Trionfale; stupende curve immerse nella riserva del Monte Mario.
Da quel giorno cerco di passare per quella strada ogni volta che posso ... ho pure pensato di girarci un video!!!
E oggi, che mi sono svegliata e mi sono detta: "no Ale, oggi non si pensa a nient'altro che alla ricerca, non penserai nemmeno un secondo alla bici ..." mi imbatto in questo messaggio subliminale
Lo sapete come si dice no? Se Maometto non va dalla montagna, la montagna va da lui.

Per chi fosse di Roma e non conosce la Trionfale e vuole saperne di più riporto alcuni estratti dell'articolo qui sotto:


(...) il collegmaneto rapido tra piazzale Clodio e la zona del piazzale delle Medaglie d'Oro e la conseguente realizzazione dellattesissimo parco pubblico di Monte Mario.
Questa arteria a carreggiate affiancate ma indipendenti si arrampicherà sveltamente sulla collina di Monte Mario e si immetterà nella Triofale, allargata (...) dopo 1.600 m di percorso e un dislivello di circa 80 m (...) dovevano essere rispettate non solo le condizioni ambientali - cioè che la strada non turbasse visivamente il declino della collina di Monte Mario e la valle che forma con quella del Belsito - ma che si adattasse a manufatti preesistenti (i due Casali Strozzi e il centro idrico dell'ACEA) e a quelli in costruzione (gli edifici giudiziari).
L'arteria avrà inizio proprio sulla via del Casale Strozzi: sarà formata da due carreggiate distinte, ciascuna di 7m - che nelle surve si allargano fino a 8,50 - con uno spartitraffico di 2 m e marciapiedi laterali di 1 m. L'arteria prima discenderà laggermente in rettilineo in modo da poter sottopassare il piazzale dei servizi e del transito interno verso destra e gli edifici giudiziari in costruzione, poi curverà verso destra e tornata a cielo aperto, passerà tra i due Casal Strozzi per oltrepassare la via Faravelli che delimita a nord la Città Giudiziaria. Di qui inizierà la vera e propria salita verso l'antenna di Monte Mario effettuando una stretta curva semicircolare a sinistra. Dopo aver superato, su di un viadotto di 50 m, il fondo valle tra le due colline, compirà una più ampia curca sulla destra a ridosso della scarpata dove s'incerpicano gli stretti tornanti della Trionfale (...)

venerdì 28 settembre 2012

Rome on bike_premonizioni tecniche


Nell'immaginario cinematografico della bicicletta abbiamo già visto parecchi video ...
Abbiamo visto gente che viaggia con la propria bicicletta in giro per tutto il mondo
Abbiamo visto persone che fanno cose incredibili e che si cimentano nelle più pazze imprese, solo per vedere se saranno ancora vive
Abbiamo visto persone che chiudono gli occhi e che si emozionano pedalando nel buio cercando i propri sentimenti

Io non sono di certo una regista, e quello che c'era da raccontare, è già stato fatto
però ci voglio provare ugualmente, perchè ho bisogno di imprimere sentimenti che non appartengono a nessun altra cinepresa
Per questo la nuova impresa, vedrà complice me, ed altri ciclisti urbani, alle prese con il traffico cittadino nell'affollata e caotica capitale italiana

Non so cosa potrà uscirne fuori, ma questo video mostra i primi passi di quello che psero sarà un progetto comune per gli amanti della due ruote

martedì 4 settembre 2012

6 buoni motivi per NON acquistare “Italia in bicicletta” edito dalla Lonely Planet

Il libro dall'affascinante copertina si presta bene a vendersi. Oggi vorrei però vedere assieme perchè è vero il detto "non giudicare mai un libro dalla copertina"














1_IL TITOLO E’ SBAGLIATO: semmai potrebbe intitolarsi “8 itinerari da percorrere in Italia sulla bicicletta”

2_NON E’ STATO SCRITTO DA UN ITALIANO: errore fondamentale degli editori italiani è stato quello di affidarsi ad Ellee Thalheimer, giuda cicloturistica che vive a Portland, appunto Portland. Nulla da togliere alla bravissima Ellee, che da sola ha girovagato sulle due ruote per il mondo, però a quanto pare in Iralia, distratta sicuramente dal bellissimo paesaggio, ha dimenticato di considerare alcune importanti cose di cui di seguito parleremo. Penso che lo spirito di criticità italiano invece, avrebbe potuto evistare certe sviste.

3_MOTIVAZIONE PERSONALE: quando ho comprato il libro, quello che mi aspettavo di trovar scritto era per esempio, tra le tante, cosa assolutamente bisogna evitare durante un lungo (e non a tappe staccate) viaggio, quali strade, quali gallerie, quali inevitabili statali è possibile possano essere causa di morte di un ciclista. Quello che invece mi trovo scritto è (e cito testuali parole) “la cosa migliore è innanzitutto evitare gli incidenti”, grazie Ellee, non ci avevo pensato.

4_IL LIBRO COSRA E23.50 … PERCHE’?: nelle pagine di questo viaggio immaginario, e ribadisco immaginario, è possibile trovare, elencando in ordine
a-      una bellissima cartina dell’Italia, scala non specificata, ma quanto vuoi che sia grande se prende per intero un foglio a4? La potete trovare e stampare da internet, con una stampante in casa il costo sarà molto basso, altrimenti in una comune cartolerie potrete stampare il pdf a colori su cartoncino A4 alla modica cifra di 50 cent
b-      cartografia “dintorni di Roma”, a me sta molto a cuore, è stata una delle tappe fondamentali che mi ha spinta a girare l’Italia in bici, ma in questa trovo segnalate alcune vie che costeggiano i laghi e basta, o la città di Roma, e tutto il resto? Si vede che non le sono piaciuti gli acquedotti, i tramonti sulle colline con all’orizzonte rovine romane, le cittadine nelle quali attraversando le statali è possibile bere un caffè in compagnia dei personaggi del luogo, i punti all’orizzonte dove è possibile scorgere le colline umbre o il passo litorale, non molto bello, ma sempre caro alla cultura del luogo. Però forse sonoio che sono pignola essendo affezionata al Lazio. Esistono sull’argomento parecchi blog nei quali potrete trovare informazioni interessantissime scritti da persone del posto che hanno visionato bene ogni cm di campagna romana e possono consigliarvi itinerari parecchio interessanti, il costo di questa gita sarebbe intorno ai E7.90, comprensivo di cartina regionale (Lazio – Abruzzo – Umbria, tre piccioni con una fava) e gratis il blog
c-       una cartografia “Toscana”*
d-      una cartografia “il giro dell’Elba”, anche questa scaricabile in versione più grande dal pc di casa vostra, sicuramente potrete trovare segnalate molte strade, non solo le tre vie principali, costo dell’operazione E0,50
e-      cartografia “sfida sulle alpi apuane”, attenzione, qua possimo sfruttare una montainbike con escursione guidata per soli 80E … alla faccia! Io credo invece si possa godere di un ottimo paesaggio acquaistando una cartina stradale, basta una scala 1:200.000 (costo E7.90) e guardare prima il sito della regione che ci indicherà senza dubbio, e gratis, quali sono le cose più belle da poter ammirare
f-        cartografia “Liguria”*
g-      cartografia “le Alpi”*
h-      cartografia “Milano”*
i-        paragrafo sulle Dolomiti, contenente una cartografia confinante con L’austria, e quattro possibili percorrenze. Attenzione, in questo piccolo spaccato sul patrimonio dell’UNESCO sarà possibile leggere di percorrenze cha vanno dai 40 ai 70km giornalieri, massima altezza 1.600m, queste non sono Dolomiti, questa è una presa in giro. Avvertimento importante che viene dato è di portarsi una luce per le gallerie … grazie ancora
j-        cartografia “costiera Adriatica”*
k-       cartografia “Marche e Umbria”, le percorrenze indicate ci permettono di usufruire di strade che collegano cittadine abbastanza turistiche, con un panorama abbastanza banale, perché andarci in bicicletta quando c’è il rischio di essere investiti da un bus pieno di turisti? E i colli dell’Umbria? E le riserve naturali? Quei bellissimi pezzi di terra, che attraversano vigneti facendosi largo tra panorami bellissimi e alture quasi incontaminate? E poi cosa deve andare a fare a Norcia? Insomma anche un automobilista avrebbe saputo dirci di più. La cartina l’abbiamo già, assieme a aquella del Lazio, quindi non dobbiamo spendere nulla
l-        “il sud e la Sicilia”: cit. “la costiera Amalfitana riserva ben poco da scoprire, anzi: la cosa migliore è approfittare delle sue eccellenti infrastrutture turistiche”. Ma Ellee, eri troppo stanca per scrivere un buon capitolo su questo meraviglioso pezzo d’Italia? Interi capitoli dedicati alle Alpi, quando in realtà sono delle mete così tanto ambite da cicloturisti di tutto il mondo che non ci sarebbe assolutamente bisogno di aggiungere altro, e sulla costiera Amalfitana scrivi questa cosa, che punto primo non è vera e punto secondo rispecchia il profilo del cicloturista alto borghese di 80 anni? Si presuppone anche che il viaggiatore in bicicletta abbia come uno dei primi stimoli la consapevolezza di un risparmio on termini economici, questo tipo di viaggiatore, il più delle volte, è avvezzo per mentalità all’arte di arrangiarsi in qualsiasi situazione, non viaggia con molti soldi nel portafogli (anzi a volte non ha proprio un portafogli), ma sa bene come spenderli, a lui basta ammirare una bellissima costiera che affaccia a precipizio su di un mare blu intenso per sentirsi appagato, ma di certo non ha bisogno né di scoprire nuovi luoghi, né di usufruire di infrastrutture turistiche; lui può attraversare l’intera costa portando dietro una bottiglia di ottimo vino e un po’ di patatine, può arrivare e sedersi immergendo i piedi nell’acqua azzurra, stare in sislenzio ad osservare il tramonto consapevole di essere completamente libera da quelle infrastrutture turistiche, non è forse questo lo scopo di un viaggio in bicicletta? Bene, facendo un po’ di conti in economia, dunque la cartina della Campania, costiera Amalfitana compresa e ben definita, E7.90
m-    “Calabria”: la descrizione di questa regione si sofferma in modo particolare alla Sila. Molti dei miei amici calabresi, anzi tutti, mi hanno altamente sconsigliato l’attraversamento delle montagne di questa regione, in quanto è possibile avere un incontro, non molto piacevole, con la fauna locale, branchi di lupi, qualche serpentello, anche bestie umane che vivono sui monti e non hanno mai visto un ciclista. Tuttavia se si intende attraversare questa regione le alternative sono poche. Si può tentare il suicidio come suggerisce Ellee, oppure attraversare la statale che porta dal nord al sud, come ho fatto io sulla costiera tirrenica. Il mio consiglio è di lasciar perdere, anche perché il rischio non viene appagato in nessun modo. Se invece si nasce completamente pazzi, e ci sono sempre di questi casi, si può tranquillamente comprare la solita cartina 1:200.000, in questo caso non molto dettagliata e a volte anche sbagliata; suggerisco a questo punto di scaricare su gps la cartina aggiornata da blogger indipendenti, la potete trovare a questo indirizzo (http://download.gfoss.it/osm/garmin/) assieme alla cartografia completa dell’Italia, costo dell’operazione gratuito; oppure conviene stampare delle mini cartine da internet a prezzo di flottaggio in A1 b/n per la cifra di E3
n-      “Sicilia”: regione del sud cicloturistica per eccellenza, in questo libro viene racchiusa tutta la sua cultura in un unico itinerario, tra i più brutti e meno battuti e soprattutto meno conosciuti per questo pezzo di terra, cioè l’entroterra e in gran parte la salita dell’Etna. Se siete interessati a questo itinerario potrete accedere a queste informazioni entrando in qualsiasi Feltrinelli della vostra città e consultando direttamente il libro, tanto le pagine di descrizione sono appena 1 e mezza, in 10 minuti avrete appreso a memoria ogni particolare, costo dell’operazione gratuito. Altrimenti compriamo la solita cartina se siamo intenzionati a girare tutta quanta la regione, solito costo di E7.90
o-      Cartografia “Sardegna”*
p-      Tabelle climatiche delle maggiori città, cioè Roma, Cagliari, Catania, Milano, Perugia. A cosa serve non l’ho ancora capito, però se proprio ci serve possiamo consultare il solito sito del meteo, ovviamente ci da anche un numero di informazioni maggiore, ed è gratuito
q-      Trasporti: piccola parentesi, sappiamo tutti quale sia la condizione del paese in cui viviamo; i mezzi di trasporto pubblico non sempre garantiscono un servizio per le persone, figuriamoci per le biciclette, non esiste la certezza che ciò che è applicato oggi rimarrà uguale anche domani; tuttavia c’è chi come me non possiede una patente o una macchina ed è costretto a sfruttare al meglio i potenti mezzi di spostamento italiani. Per noi, che non abbiamo motivo di essere precisi con le date e che siamo caratterizzati da una potente dose di pazienza, prendere il treno in Italia risulta l’unica soluzione. Non credo comunque che un libro del 2010 possa indirizzarci bene su quale sia il modo migliore per viaggiare con i mezzi in questo paese, soprattutto perchp come ben sappiamo le dinamiche sociali in questi ultimi anni sono cambiate, molta più gente prende la bici per spostarsi in città, i pendolari se la caricano sui treni, le persone  hanno cominciato a fare del cicloturismo, insomma ci stiamo evolvendo, forse i trasporti non stanno ancora al passo coi tempi, ma in ogni caso l’unica cosa ragionevole da fare, se non si vogliono avere brutte sorprese, è di andare sul sito di qualsivoglia mezzo di trasporto e selezionare la pagina dei carichi speciali, eviteremo di ritrovarci in condizioni di dire “oh cavolo, e ora come faccio a tornare indietro?”
r-       Un paragrafo dedicato alla manutenzione e riparazione della bicicletta. Sarò ripetitiva, ma anche questo materiale è facilmente reperibile su internet, se siete dediti al fai da te, ma questa è un’opzione poco consigliabile, come potrete facilmente immaginare (mi riferisco a un pubblico che almeno una volta nella vita ha montato un mobile ikea) ciò che è disegnato nell’immagine poche volte (se non mai) corrisponde a quello che abbiamo di fronte, per questo esistono milioni di tutorial su youtube sulla qualsiasi riparazione della bicicletta, basta semplicemente guardarli bene e provare da soli. Nel caso voi siate persone socievoli, alle quali piace scambiare quattro chiacchiere in compagnia mentre si beve un bicchiere di vino, invece, consiglio la ciclofficina più vicina a casa, loro sapranno dirvi come eseguire le operazioni di riparazione base di una bicicletta, per quelle più complesse è ovvio che si ci deve affidare a un biciclettaio in zona, a meno che non siate nella Sila (forse li non esistono proprio). Opzione ultima, andate dal biciclettaio di fiducia, magari il rivenditore della vostra bicicletta, e se è un bravo biciclettaio non esiterà a spiegarvi le operazioni essenziali e tutto quello che vi serve, se non lo fa, cambiate biciclettaio; andate sempre con un taccuino e una macchia fotografica, così da essere preparati e ripassare comodamente i passaggi quando vorrete. In ogni caso è altamente sconsigliato fare totale affidamento al piccolo manuale riportato su questo libro, ve ne accorgerete quando vi si spezzerà la catena sulle montagne della Sila e sarete da soli sfogliando con le mani fatte di grasso le pagine bianche di questo manuale mentre sentirete da lontano un ululato poco rassicurante.
s-       Ultimo e più divertente punto è il capitolo dedicato a “Salute e sicurezza”: qua potremo godere di qualche pagina di puro umorismo, leggendo l’elenco delle probabili malattie a cui può andare in contro un ciclista, per esempio vesciche, dolori al ginocchio, intorpidimento, infezioni micotiche, calore corporeo, problemi femminili, disidratazione, ipotermia, febbre da fieno, diarrea, giardiasi, rabbia, tetano, morsi da cani (visto che ci avventuriamo sulla Sila), meduse, serpenti, e il meglio “incidenti gravi, ferite con sanguinamento” nel quale paragrafo è esposto il procedimento da eseguire in questi casi, come premere la ferita usando una garza sterile, arrestare l’emorragia con il palmo della mano (dopo aver letto il manuale saremo tutti chirurghi) etc…etc… Qua non do nessun consiglio, forse l’unica cosa che mi viene in mente di fare è chiamare immediatamente l’ambulanza e sperare di non morire prima

Potrei ancora continuare l’elenco, ma ritengo di aver scritto già abbastanza per farvi fare un’idea del contenuto di questo libro. Facendo un po’ di conti alla fine avremo E23,50 di “Italia in bicicletta” contro E35,60 di “Cartografia vera e dettagliata”. Lo so che il prezzo non è paragonabile, però considerate che con 12,10 euro in più avrete a casa l’intera cartografia d’Italia scala 1:200.000 e svariati depliant della regione, comodamente trasportabili a seconda della regione che si voglia visitare, e se andate a rilegare tutto quanto assieme avrete una bellissima enciclopedia della bicicletta, originale perché appositamente studiata da voi per voi.

5_IL LIBRO E’ INGOMBRANTE: per esempio facciamo il caso che la vostra vacanza preveda da 1 a 3 settimane di viaggio (o anche più); si sa che ogni grammo in più che carichiamo sul portabagagli della nostra bici, sorpassati i 100km ci sembrerà pesare come 1kg in più; se dovesse presentarsi questa occasione, cosa preferireste avere con voi? Un libro che non avete avuto il tempo di leggere perché tra lo studio o il lavoro siete stati sempre impegnati e ora avete l’occasione di rilassarvi in tranquillità magari sulle rive di un fiume o sulla cima di una montagna, oppure preferite leggere un paio di pagine (perché quelle sono) sulla storia della regione che state visitando quando poi in realtà qualsiasi nativo del luogo sarà ben felice di raccontarvi qualcosa in merito? In realtà se fate una prova tecnica potrebbe servire come ripiano rigido posto sulla base delle borse per poggiarvi sopra magari il pranzo in modo che non si rovesci tra una buca e l’altra

6_LA PRESA IN GIRO: nella copertina del libro come sottotitolo c’è scritto “coordinate GPS / 6213 km / 95 giorni di pedalate”; mha, ho i miei dubbi. Riguardo le coordinate, non capisco in primo luogo il loro utilizzo, e poi che navigatore dovremmo avere, quello per auto (con i vari come dove e perché caricarlo) forse? 95 giorni di pedalate c’è gente che si è fatta un intero continente in 3 mesi di viaggio, mi sembra un po’ esagerato come sottotitolo, un po’ come uno specchietto per allodole

Insomma, di motivazioni ne potremmo trovare anche in numero maggiore, ma credo basti soffermarsi su questi 6 punti di descrizione per renderci conto che effettivamente con quei soldi avremmo potuto permetterci una cena fuori per due durante il nostro viaggio in bicicletta.
Io sono del genere di persone che se non vede non crede, per cui, anche perché non conoscevo persone che avevano fatto questo acquisto, ho dovuto a spese mie aggiungere questo fardello di spesa a quello che già dovevo affrontare, però almeno non mi sono portata il fardello di peso in giro, almeno quello …

La domanda che un po’ tutti i sognatori di viaggi si fanno è questa: è possibile partire senza un bagaglio di conoscenza sulla materia? Esiste un libro che possa racchiudere una conoscenza base per questa tipologia di viaggi?
A parere mio la risposta è assolutamente NO.
Io stessa ho provato e ho capito che per affrontare un viaggio del genere tutte le domande tecniche trovano risposta in una ricerca internet, migliaia di blogger scrivono ogni giorno sulle loro esperienze, e sono molto più preparati delle guide scritte, senza contare che, al contrario di un libro scritto, loro rispondono, anche molto volentieri, alle vostre domande.
Se invece vi state chiedendo se sareste in grado di affrontare un viaggio del genere, c’è solo un modo di scoprirlo, e di sicuro non sarà un libro o un blogger a venirvelo a dire, ad ogni modo tutti possono fare questa esperienza, come chi preferisce un ostello a un campeggio o il mare alla montagna, ognuno sarà in grado di capire da solo quello che vuole aspettarsi da questo viaggio.

Conclusioni di questa pessima recensione:
_Se avete meno di 80 anni siete esonerati dall’acquisto della giuda
_Se in voi alberga il vero spirito da cicloturista non avrete bisogno di una guida che vi dica cosa andare a vedere, in bici scoprirete tutto quello che c’è da scoprire in quella zona
_Se avete E23.50 da parte che volete buttare ci sono dei pantaloncini da ciclista per professionisti che possono agevolare la vostra prestazione in bicicletta evitando irritazioni alla vostra parte posteriore
_Se infine siete stati tanto furbi come me da comprarla potrete sempre utilizzare il piccolo manuale del pronto soccorso per esercitarvi se si verificano piccoli incidenti casalinghi
E ricordate “La cosa migliore è innanzi tutto evitare gli incidenti”!

venerdì 24 agosto 2012

Dal caldo Sud alle ghiacciate Dolomiti

Ve l'avevo detto che il prossimo anno andrò in Islanda per percorrere l'intera statale in bicicletta?
Bene ... l'attesa è troppo lunga, per cui prima mi sono divertita ad organizzare una piccola sessione di allenamento, no, non di allenamento per fiato, distanze, resistenze ecc ... di allenamento alle temperature.
Sebbene l'Islanda non sia un terra, come si possa pensare, fredda tutto l'anno, le sue temperature non sono di certo quelle italiane. Non credo scenderò mai sotto lo zero nel periodo dell'anno estivo, però ho deciso ugualmente, per precauzione (anche perchè non ho idea dell'attrezzatura adatta da procurarmi) di fare un piccolo esperimento sulle cime delle Dolomiti.



Le basse temperature, i venti freddi e le vertiginose punte di questo splendido pezzo di terra al confine con le Alpi saranno la nuova sfida per me e Dina, non proprio un ambiente estremo, ma nel periodo di marzo credo abbastanza ostile



Qua ho inserito la mappatura dei percorsi che ho intenzione di fare durante quei pochi giorni di allenamento 


sabato 18 agosto 2012

Strade incrociate

Prima di affrontare il mio piccolo tour per l'Italia ho avuto modo di conoscere sul web un ragazzo (Claudio) che stava organizzando la mia stessa avventura, lui però aveva in mente di attraversare pedalando l'altra metà della penisola.
Felice di sapere che come me qualcun altro aveva avuto l'idea "opposta" ci siamo messi in contatto con la speranza di incrociarci dove era possibile.
Questa mattina sul lungomare di Anzio abbiamo fatto colazione assieme e poi dritto fino ad Ostia dove ci siamo salutati, io tornavo a Roma, lui invece in questo momento sarà già arrivato a Civitavecchia per continuare il suo percorso.
E' bello conoscere persone che condividono le stesse idee, io non conosco niente di questo ragazzo, ma sappiamo di avere in comune tanti km e tante statali e molte esperienze simili.
Chissà che un giorno non ci incroceremo di nuovo su qualche statale europea ...


venerdì 17 agosto 2012

Amore esco a comprare il latte ... a Pescara

Al ferragosto di due anni fa mi trovavo nell'afosa capitale intenta a ridipingere casa, l'anno scorso ero in balia della depressione più totale, perchè ferragosto è un po come capodanno, se non fai qualcosa di particolare sei strano.
Quest'anno sono stata invitata a partecipare alla prima Coast to Coast organizzata da Eadessopedala.
Lo scopo era quello di portare un'ampolla riempita nel mar Tirreno fino al mare Adriatico e li svuotarla.
Così il 15 agosto siamo partiti per attraversare gli Appennini da Roma fino a Pescara; tre biciclette delle quali una fissa (ma non io, non sono così pazza). 212 km era l'approssimazione che google maps ci dava. In realtà abbiamo affrontato la bellezza di 230 km e abbiamo raggiunto l'altezza di 1.100 m dal livello del mare.



Sembra proprio che il Freak ride tour non voglia ancora fermarsi!!!



La mattina del 15 agosto la sveglia è alle 4 e 30, fuori si può dire che è ancora notte e mi domando se 200 km non siano un'esagerazione, ci penso come sempre per due minuti, poi faccio colazione, metto una felpa nello zaino, l'acqua, qualcosa da mangiare e un paio di camere d'aria, chiudo la porta di casa e raggiungo i miei due compagni di viaggio a Rebibbia.
La pedalata effettiva comincia alle 6 e 30 del mattino e non finirà prima delle 8 e 30 di sera quando ci ritroveremo seduti in un bar di Pescara brindando alla riuscita dell'impresa.



La descrizione della giornata si può leggere sul loro blog a questo indirizzo

http://eadessopedala.blogspot.it/2012/08/italian-coast-to-coast-2012.html

io invece volevo solo aggiungere che a differenza dei 1.200 km affrontati per l'Italia da sola, le tappe in compagnia lasciano sempre qualcosa di diverso, c'è uno spirito di squadra che aiuta a continuare a pedalare anche quando si è convinti di aver passato il limite, ci sono le soste in compagnia dove poter scambiare qualche commento e opinione sulle strade appena fatte, poi infine viene il momento culmine della giornata, quando il tutto è finito e ci si guarda in faccia con complicità, consapevoli di aver fatto qualcosa di assurdo, ma soddisfatti gli uni degli altri per aver raggiunto l'obiettivo.




La conclusione è che l'altro ieri ho raggiunto un record personale, che è stata un'esperienza bella al pari di tante altre esperienze accumulate nel corso di questo ultimo anno, ho acquisito ancora un altro prezioso bagaglio di conoscenza per le future uscite, non c'è stato un solo momento in tutta la giornata dove mi sono pentita della scelta fatta, ma credetemi non tenterò mai di sorpassare questo record dei 230 km sugli appennini Italiani!!!









domenica 12 agosto 2012

Eadessopedala intervista

Non mi è mai capitato che un rapporto lavorativo si trasformasse di seguito in un'amicizia e in uno scambio di pensieri sulla stessa passione
Ma che ci volete fare, la magia della bicicletta è anche questo

Qua qualche domanda che i ragazzi di Eadessopedala mi hanno fatto al rientro dal viaggio

mercoledì 8 agosto 2012

Viaggi rovesci

Il 28 luglio mi ritrovavo a scendere per l'ultima tappa che avrebbe chiuso il ciclo di questa folle discesa.
Due giorni (cioè circa 12 ore) di viaggio sono il tempo che occorre per percorrere i 200 km da Messina a Vittoria; a mio padre invece di ore gliene sono volute solo due per attraversare quei 200 km che forse sono stati i più faticosi di tutto il viaggio, quei 200 km in cui l'esperienza accumulata, il ricordo delle tre regioni attraversate e la paura di quegli ultimi insignificanti (in confronto a tutto il resto) km, ha percorso l'ultimo tragitto con me, da Catania a Vittoria una superstrada infinita sotto 40° è uno dei pezzi di viaggio che resterà nei ricordi indelebili, uno dei pezzi più intensi, uno dei pezzi più belli.
Attraversare una strada dove sono trascorsi su un filo temporale gli anni della mia dolescenza, passarla in bicicletta e guardarla per la prima volta.
E' stato li che ho capito il vero senso di un viaggio lento.


Il senso del cambiamento che attraversa una strada e un ricordo lontano e così diverso, l'unico punto spazio temporale che non è possibile raggiungere.

Dicevo che avrei aspettato di partire per scrivere le conclusioni di questa mia prima esperienza.
Sono partita oramai circa un mese fa.
Quando ho programmato il tutto, un anno fa, ho sempre pensato che tanto non sarei partita, che sarebbe successo qualcosa, che tanto in un anno possono succedere tante cose ... invece ora sono su un treno di ritorno a casa, anche il giorno prima della partenza ho pensato che tanto dopo la Campania sarei tornata indietro, e anzi in realtà un treno secondo i miei programmi lo avrei dovuto prendere (si ... ma perchè togliersi il divertimento di attraversare le gallerie buie sulla ss18?)



Proprio in questo momento sto scorrendo lungo binari in una terra che mi fatto sudare e piangere e se dovessi tornare indietro tutto quello che è stato non lo cambierei e di sicuro non potrei migliorarlo.
Esiste un tempo per fare le cose, un istante prima o quello dopo tutto cambia e partire non ha più un senso.

Forse avrei dovuto scrivere di più quando viaggiavo, ma le parole scritte non sempre riescono ad esprimere ciò che vediamo quando non esiste il filtro del finestrino.

Se dovessi tornare indietro non lo rifarei; per il semplice motivo che sarebbe completamente diverso.
Se potessi tornare indietro mi direi di non avere paura, che tutto è possibile, che solo la repressione fisica e mentale può ucciderci davvero
Tornerei invece indietro solo per riprovare il brivido della partenza.
Perchè ora che è tutto finito ripercorro a mente i paesaggi e quello che era impossibile un mese fa, ora è semplicemente andato.

Mio padre crede che io abbia fatto una scommessa con me stessa, ma mio padre raramente ha capito i miei veri sentimenti.
Io credo di aver fatto questa cosa come compromesso con me stessa, una promessa forse è meglio dire, che almeno una volta ogni 360 giorni sarei sfuggita alla realtà del quotidiano per nascondermi in un fittizio mondo fatto di continue sfide, più che fisiche mentali, perchè ritengo che (per me) è solo questo che può aiutarmi a crescere


Ora che ho visto ci credo


martedì 7 agosto 2012

E adesso ciak!


Ed ecco anche un piccolo video montato da me ... non sono una regista nè una montatrice, sicuramente non sono riuscita ad estrarre il succo di quest'esperienza, ma forse era l'unico modo per fruttare al massimo tutte le 200 e passa foto fatte in queste due settimane di viaggio


Vorrei solo puntualizzare una cosa: in questo viaggio mi sono autofinanziata, le mie risorse economiche non comprendono ne smartphone o Iphone o canon da 3.000 euro, ho viaggiato con una tenda da 30 euro, senza nemmeno tappetino, ho chiamato tramite un nokia 3210 (il mio esiste ancora fino a quando non si brucerà la batteria) e ho scattato delle bellissime foto grazie a una macchinetta fotografia vecchia di 10 anni prestatami per questo viaggio (pensate è di quella con le pile!)

Il video non ha di certo una qualità eccezionale, però quando l'ho fatto c'ho messo davvero tutto il mio impegno (e ora non venitemi a dire che non posso fare la regista!)
[Sintesi] pt_3

L'ultima tappa calabra mi aveva vista protagonista della ss18 (che sconsiglio vivamente al qualsiasi ciclista)
Arrivata intera nella cittadina di Calanna, ospitata da un caro amico per qualche giorno prendo il traghetto (io volevo andare a nuoto, ma me l'hanno impedito!) e sbarco in Sicilia


Piccola parentesi: il ragazzo che vende i biglietti per la Caronte non mi ha fatto pagare, ha visto che ero in bicicletta, si è fatto dire da dove venivo, e con un sorriso ha detto "tu vai tranquilla, quando attracca il traghetto segui le macchie, da li l'uscita è libera" ... io l'ho sempre detto che conviene viaggiare in bicicletta!!!

In Sicilia è tutto più lento, le giornate passano tra mare (quando non c'è una tromba d'aria), cibo e Blucoraçao vodka alla pesca lime e prosecco
Qualche giorno di completo relax e mi sembra di non aver mai affrontato quei quasi 1.000 km di asfalto. Rivedo i miei amici e lascio che Dina riposi i suoi copertoni per affrontare l'ultima regione di questo viaggio


[Pillole] 26/07
Catania: questa era la mia penultima tappa, poi non posso crederci nemmeno io ma finisce tutto quanto. La verità è che mi aspettavo di meglio dalla Sicilia (è pur vero che è 1.000 volte meglio della Calabria), però sarà che la conosco, sarà che sono un pò triste perchp sto per arrivare, ma mi sento poco soddisfatta di questo ultimo percorso.
E' sempre vero che sono in terra madre e si può dire quasi a casa, e questo lo sento, però c'è qualcosa che non so spiegare.
Vabò a parte le mie paranoie devo ammettere di aver avuto le lacrime agli occhi questa mattina osservando scorrere lo stretto alle pime luci dell'alba, attraversando poi il bellissimo tratto di riva che accompagna all'isola bella, e sono stata travolta dai ricordi passando tra quelle strade che in adolescenza jo sempre distrattamente guardato da dietro il finestrine di una macchina.
Avevo già visto i fichi d'india in Calabria, ma i nostri sono diversi, come anche l'odore dell'aria e le mura delle case che ca,biano ad ogni città, il trambusto e l'agitazione strana che solo i siciliani sanno trasmettere, e il sole, che pure questo riscalda con raggi differenti
... chissà domani cosa succederà nell'ultima tappa, l'unica di cui conosco le strade!

[Pillole] 27/07
STOP!
Felice di esserci riuscita ... ma infinitamente triste perchè è finita ...

Se qualcuno se lo chiede non ho scritto nulla sull'ultima tappa, è troppo difficile da spiegare, non ci ho nemmeno provato, ma esistono alcune foto che ammirare qualcosa di quegli ultimi 120 km da catania a vittoria




Però una sola cosa ve la voglio dare ... noi in Sicilia non abbiamo nulla da invidiare alle strade del deserto della California!!!





9_Messina / Catania 102 km (27/07)
10_Catania / Vittoria 112 km (28/07)

2 Tappe 214 km in 2 giorni

In totale sono partita da Roma il 10/07 e sono arrivata a Vittoria il 28/07
ho percorso una delle 3 strade più pericolose d'Italia
ho attraversato gallerie buie
ho passato quasi tutti i giorni sotto 40° continuando a pedalare anche sui 1.200 km di montagna
ho ascoltato per lo più il silenzio di alcune parti che attraversavo e qualche volta il rumore di auto che sfrecciavano a fianco
ho pensato di non farcela solo una volta
ho conosciuto persone speciali e ritrovato anche alcuni amici
ho avuto un miraggio (ma non dico dove) senza fumare
ho sentito il cuore battere più forte di quanto non lo avesse mai fatto

se mi sento soddisfatta?
io non vedo l'ora che sia il prossimo anno perchè non vedo l'ora di divertirmi nel deserto ghiacciato dell'Islanda!

[Sintesi] pt_2

Quindi dove eravamo rimasti?
mi pare che eravamo a questo punto della storia


Mi trovavo nei pressi di Sapri e dovevo attraversare i 10 km della Basilicata per raggiungere la Calabria ...
ahhhhhhhh e che le ultime parole famose erano che sicuramente il peggio era già passato e che da li sarebbe stata tutta discesa ...

[Pillole] 18/07
Miracolosamente viva: non è che voglio sempre e solo scrivere cose brutte o tristi, è solo che oggi mi sono cagata sotto talmente tanto che ancora mi tremano le gambe.
Purtroppo è vero che più si scende al sud e più la gente diventa anarchica in modo particolare.
La statale 18 che mi porta da Sapri a Reggio è cosparsa di gallerie completamente buie.
Vedendole sulla cartina si potrebbe pensare che la poca estensione le renda praticabili, ma in realtà trovandosi al centro (troppo tardi per tornare indietro) ci si accorge che è impossibile vedere sotto i propri piedi, penso tantomeno quanto lo sia per macchine e veicoli scorgere qualcosa come una persona all'interno ... in poche parole si, mi sono proprio cagata sotto.
Domani prenderò tutta quanta la litorale evitando così di infilarmi in quei buchi di merda con mezzi che sfrecciano a 150 km/h.

Però parlando di cose piacevoli vorrei ricordare il tratto di strada, da Sapri a Maratea, fatto in compagnia di Liviano, mio unico compagno di viaggio in questo breve tratto di strada.
Oggi ho varcato ancora un confine, ma questa volta bello evidente, non solo un limite immaginario.
Esiste una divisione tra la Campania e la Basilicata, due rocce staccate e subito è chiaro il distacco fisico di queste due terre. Il paesaggio è meraviglioso, il clima piacevole, la strada un sogno per ogni ciclista, avrei voluto fermare il chilometraggio per ammirare tutto quanto lo scorrere delle ore su quell'unico infinitesimale pezzo di terra diviso in due.


Purtroppo però il tempo stringe, più si fa tardi e più è alta la probabilità di rimanere stecchita per un colpo di sole sulla ss18 ... che brutta fine :(
Quindi proseguo con impegno da Maratea fino a Cetraro, ripeto, viva per miracolo

[Pillole] ore 18:10
Me ne sto seduta ad un bar a Cetraro ... pare che sia l'unico punto vivo della città.
Ci sono quattro vecchi seduti di fianco che pensano sia straniera e stanno parlando di me come se non capissi la lingua ... prima di andare via pagherò il conto urlando qualcosa in siciliano
Vabò, sta di fatto che ho controllato la ss18 che mi aspetta domani ... ancora niente gallerie, non penso proprio di farle, è pur sempre un viaggio, mica un suicidio!!!
In realtà pensavo che questa full immersion marittima facesse sparire ogni mia paura del mare, ma in realtà sempra ampliarla, chissà che non me la porterò dietro a vita.
Ora mi rimangono gli ultimi tre giorni di pura follia ... forse dopo il ritorno alla normlaità, inutile dire "che palle".

Pensavo proprio oggi a come è strano il tempo, a volte penso sa passato un mese dalla mia partenze, altre solo pochi giorni.
E intanto ho fatto una settimana ieri e tra poco sarà tutto concluso ... dove andrò? Cosa sarà cambiato?
Intanto continuo a sognare in quei pochi km che mi rimangono

[Pillole] 19/07
Ma da dove devo cominciare?
Questa mattina mi sono svegliata moooooooolto presto, diciamo per le 3.30 AM
MariaRita, la proprietaria del campeggio, mi aveva avvertita che la mattina ci sarebbe stata una leggera brezza marina, io però più che leggera brezza la chiamerei tempesta di sabbia.
Mi sveglio avvolta nella mia tenda ch intanto col poco peso all'interno e senza pioli si era rovesciata.
Riuscita a contenere il diastro decido che a quel punto mi potevo alzare, non so perchè, ma mi potevo alzare alle 3 e 30 del mattino.



Raccolgo tutto il mio bagaglio, mi incammino in direzione Vibo Marina
Passato il pericolo delle gallerie, fino ad allora la mia maggior preoccupazione, mi incammino sempre per la SS 18. La curiosità è che sotto il cartello della statale si trova scritto "strada alternativa alla A3 Salerno-Reggio Calabria". Sarà infatti che la prendono seriamente il motivo per cui superano tutti i 200 km/h nonostante il limite di 70.
A questo punto ammetto di preferire la Domiziana.
Sta di fatto che ad ogni bar in cui mi fermo per bere la gente mi chiede del mio fantomatico compagno, che alla fine ho deciso di chiamare Peppe (Peppe sta sempre in bagno e s'è portato pure la bici dietro, non si fida di me), epoi mi dice di stare attenta "che sono donna", trogloditi dei miei stivali (detta pulita), ma insomma, come è e come non è sta di fatto che effettivamente in piena campagna, da non confondere con quella del cilento, mi ritrovo pedinata da una scimmia al volante, che nella sua eccitazione convulsa continua a fissarmi, per cui rallento, lo faccio passare avanti e poi comincio a strillare
-Cuddiuni!!! Viri ca mi pigghiaiu u nummuru ra targa! Staiu ciamannu a polizia!- ed è meglio che non traduco dal siciliano
Evidentemente deve avere funzionare visto che il panzone ha fatto retrofront.
Purtroppo però, sconvolta da questo episodio, dalla SS18, dal caldo eccessivo e da un messaggio poco gradito, vado nel pallone e rimango impalata per la strda dirando intorno. In quel momento avrei solo voluto prendere un treno e andare lontana da quel posto.
Però ovviamente non p stato così, viso che scrivo dalla piscina dell'agriturismo di fortuna trovato per strada, avevo solo bisogno di relax, solo di 10 minuti di relax ...

Cosa posso dire?
Grazie Calabria, questa è l'ultima volta che mi vedrai tra le tue vie su due ruote

[Pillole] 20/07
Bagnara Calabra! Isola in vista!!!



Seduta di fronte l'imbarco per la Sicilia non credo ancora di essere viva, sana e non distrutta.
Però devo ammettere che la traversata della Calabria in soli tre giorni mi ha completamente scombussolata, un solo giorno in più tra le strade di quella statale e sarei impazzita.
Ieri, durante un piccolo attacco di panico, stavo quasi per cedere e prendere un treno, buttando all'aria quasi più di 800 km fatti fino ad ora.
Ma alla fine un bagno freddo è riuscito a farmi tornare alla lucidità.
E meno male! Altrimenti mi sarei persa gli ultimi spettacolari km, gli unici che davvero mi hanno fatto apprezzare l'ebrezza di questi ultimi giorni, il trato da S-Elia a Villa S. Giovanni.
Al momento soo un po stanca per le rilfessioni finali di questa seconda parte di viaggio, ma non mancherò di scriverle.

[Pillole] 21/07
Forse non riesco a scivere le conclusioni di questa prima parte perchè sentp in realtà di non avere ancora concluso il mio viaggio.
E' solo un breve stacco e sento ancora un estremo bisogno di buttare giù km e km.
Forese l'esigneza non ancora esaurita di fare pace con alcune cose.
Mi sento come in una fase transitoria, come se non avessi concluso un bel niente.
L'approdo momentaneo a Calanna mi ha fatto capire che avevo bisogno di una pausa, ma è ancora troppo presto per finire qua.



Le cose semplici molte volte sono le più belle
Mi circonderò di semplicità
Lascerò agli altri la sofisticazione

[Pillole] 22/07
Lo so che posso sembrare pazza, ma in realtà il mio bisogno è solo quello di muovermi. Ferma da due giorni sembra già passato un mese e subto penso a quello che potrò fare il prossimo anno.
Sto seduta su queste scale alla stazione ma in realtà ho solo voglia di scappare urlando.
Il sud mi opprime, la gente pensa che io sia completamente scocciata
La gente non comprende la bellezza



Finisce qui anche la seconda parte del mio viaggio, e mi sembra di aver fatto così poco!
Ricordo i primi giorni di viaggio che tutto sembrava difficile, poi all'improvviso è diventato normale svegliarsi alle 4 e 30 e smontare la tenda per percorrere 100 ignoti km di statale, o super strada o stradine di campagna ... tutto questo è semplicemente bellissimo

Facciamo anche oggi il confronto tra quello che avevai programmato e quello che in realtà ho fatto caricando la precedente mappa della mia pianificazione


6_Vibonati / Cetraro marina 91 km (18/07)
7_Cetraro marina / Pizzo 107 km (19/07)
8_Pizzo / Villa S. Giovanni 104 km (20/07)

3 tappe 302 km in 3 giorni

quindi quello che rimane è la Sicilia  e non voglio più pensare che sarà più facile degli 800 km già fatti!


sabato 4 agosto 2012

[Sintesi]

Sebbene questo post abbia un titolo bruttissimo (ricordandomi l'ultima materia deludente del percorso di architettura) spero che il suo contenuto invece sia abbastanza bello.
Durante questo piccolo viaggio poche volte ho potuto approfittare di una postazione internet, e quelle poche volte invece di fare la persona seria mi sono messa a fare gossip su fb (maledetto social network!).
Per cui cercherò di creare un unico enorme post nel quale scriverò gli avvenimenti più importanti segnalati sul mio diario, in attesa che riesca a montare un video tra foto e filmati di questi bellissimi, intensi e sudatissimi 1.180km in giro per il sud dell'Italia

Buona lettura

[pillole_12/07]
III giorno di pedalata: che sono ancora intera non ci credo nemmeno io, oggi ho attraversato le vie di Napoli direzione Torre Annunziata, avventurandomi per i Raccomandati quartieri di San Giovanni e Portici, dopo aver imboccato l'autostrada ed esserne uscita in tempo e dopo essere stata inseguita e quasi azzannata da due cani randagi sotto un ponte cosparso di rifiuti.
La morale della favola non c'è, c'è solo il solito senso di piena soddisfazione che rende tutto vivo.
Che cosa abbiamo imparato oggi: chiedi almeno 5 volte a 5 diversi sconosciuti la strada, non fidarti mai di chi ti assicura che la strada è percorribile anche se non è segnata nella mappa, non chiedere quanto dista un posto, tanto ti daranno sempre (nel migliore dei casi) un chilometraggio sbagliato (nel peggiore dei casi) cominceranno a scoraggiarti dipingendo invalicabili catene montuose su distanze misurabili in parsec; indi per cui forse è meglio proprio non chiedere ...

[pillole_14/07]
I viaggi: ci sono poche persone in grado di capire che cosa voglia dire fare un viaggio e non una vacanza. Una di queste è Maria, conosciuta da due giorni, ma subito sentita vicina nel modo di pensare. La sua esperienza è completamente differente dalla mia, ma il viaggio, da sole, è l'idea comune, e nonostante le diverse motivazioni che poi spingono l'una o l'altra persona, ca cosa comune rimane il fatto di mettersi alla prova.
Non capita mai di pensare che un giorno potresti trovarti completamente da sola e subito il giorno dopo essere circondata da decine di persone curiose di conoscerti.
E' particolarmente divertente acciorgersi delle minime gentilezze che ti vengono offerte, quelle che in un giorno normale della routine normale non ti rimangono impresse, un caffè in compagnia, una mano con i pesi, un posto letto prolungato, il sentirsi ascoltati.
Non pensavo, prima di ora, fossero la base per sentirsi felici.
Nel mio breve (ma anche più lungo) soggiorno a Salerno ho conosciuto molte persone; Silvia, Licurgo, Maria e Luigi sono quelle che rimarranno un ricordo indelebile di quei brevi momenti.

[pillole_15/07]
Alle porte del Cilento: stranamente oggi non è successa nessuna sventura ... anche se visto il campeggio voglio incrociare le dita.
La parte del litorale di Salerno è pessima, una noia mortale ... un lungo infinito tratto di strada dove non seccede niente, incontri solo gente idiota che ti prende in giro perchp sei in bici e ascoltano Gigi d'Alessio mentre le loro ragazze schiave se la sghignazzano sotto uno strato di grasso impenetrabile.
Arrivata ad Agropoli però ho subito sentito il radicale cambiamento di stile.
Quelle collinette che stamattina vedevo da lontano le ho penetrata e mi hanno rivelato uno dei paesaggi agricoli più belli che abbia mai visto.

[ore 15:09]
ho finalmente trovato un posto all'ombra ... qua la gente si appropria di tutto



[ore 19:39]
quel posto all'ombra di cui parlavo si trova sul pendio di una roccia, acqua splendida, limpida, talment calma da sentirne appena il rumore.
Sono rimasta li qualche ora da sola e la bellezza del paesaggio naturale non mi permesso di leggere, continuavo a fissare con insistenza un punto infinito di onde che lentamente si dissipavano lungo tutta la roccia del litorale del Cilento, l'ho fissata con occhi lucidi.
Non lo so perchè, ma poche volte come quelle di pomeriggio mi sono sentita così felice da rimanere quasi senza fiato.

[pillole_17/07]
Vibonati: svegliata da una splendida colazione sul balcone di Palazzo Vecchio Vibonati, trovo solo ora il tempo per scrivere qualcosa.







Ieri ho percorso 101 km tra ripidissime salite (Ascea-Pisciotta sui 600m in altezza / Marina di Camerota-S. Giovanni a Piro sul monte Bulgheria di 1.225 m in altezza) e discese paurose.


Inizialmente è ovvio che si bestemmia un pò, salita in cima invece guardi dietro con soddisfazione e vedi il golfo di Policastro coperto dalla serie di collinette lasciate alle spalle, un silenzio interrotto solo a volte da un leggero muggito e un sole cocente che è raffreddato dalla leggera brezza dei venti di montagna.
E' proprio vero che il rettilinio ammazza il ciclista!
Le curve a gomito sebbene un (scusate l'espressione) dito al cxxx in certi momenti sono quelle che di tutto il viaggio ricorderò con estrema soddisfazione.

Ora vado a trovare la persona che più in questo viaggio, non conoscendomi, mi ha dato forza e coraggio, una di quelle persone che ti fanno ricredere sul genere umano, una di quelle persone che mi ha fatto più piacere conoscere durante questi km: Daniela

Dopo aver chiamato Daniela in mattinata decido di raggiungerla a casa dove vive col suo altrettanto splendido uomo e qualche gattino che gironzola tra piante e ortaggi.
Premettendo che prima di partire per questi altri 40 km mi fermo per comprare l'acqua a un bar e chiedo indicazioni a una signora, un po scombussolata dalla mia presenza, che mi indica una breve via e mi chiede se davvero voglio andare da Vibonati a Tortorella.
Ma io, come sempre imperterrita, decido di proseguire; effettivamente ammetto di aver avuto alcune difficoltà, sarà la stanchezza della scalata dei 1.200 m di ieri, sarà cheera la giornata relax, ma in alcuni tratti pensavo di non farcela.
Una volta arrivata nella bellissima abitazione di Daniela, vengo accolta calorasamente in casa e cominciamo a discorrere appassionatamente, scoprendo di avere molti punti in comune. 

Finito di pranzare saluto e ci scambiamo delle foto, parto per percorrere a giro i monti centrali.

Per puro caso mi ritrovo ad attraversare la stupenda riserva naturale della valle del fiume Bussento, entusismanti tratti in discesa che sono sicura ogni ciclista potrebbe invidiarmi.

Vi ricordate della signora del bar?
Quando sono tornata c'era una folla di vecchietti che vedendomi arrivare ha cominciato a urlare "E' tornata! E' tornata! Si è fatta tutta la salita! E' tornata" ... benone, sono sempre felice di essere lo spettegolezzo di qualcuno

Anche oggi torno a casa soddisfatta della mia giornata, in attesa che venga domani per avventurarmi in una nuova regione: Calabria

Non so ancora cosa mi aspetta li, so solamente che sono già arrivata a metà di questo viaggio, e non credevo minimamente nella possibilità di arrivare quaggiù.

Vabè la parte noiosa è passata (il Lazio), quella pericolosa pure (Napoli), quella faticosa è andata (Cilento), vediamo domani che cosa mi aspetta ...


Ricordate che avevo pubblicato queste mappe (III tappe) prima di partire?
Vediamo cosa è cambiato e dove ho sbagliato

1_Roma / Sperlonga 94 km (10/luglio)
2_Sperlonga / Solfatara 153 km (11/luglio)
3_Solfatara / Pellezzano 74 km (12-14/luglio)
4_Pellezzano / Ogliastro Marina 73 km (15/luglio)
5_Ogliastro Marina / Vibonati 101 km (16-17/luglio)

5 tappe 495 km in 6 giorni

venerdì 20 luglio 2012

I paesaggi



Questa riflessione è stata fatta durante il viaggio, esattamente il 15 luglio anche se non ricordo dove mi trovavo, ma vorrei condividerla qua:

ci sono paesaggi che ti accompagnano per tutto un tragitto, che siano montagne, colline, litorali o orizzonti
li guardi e pensi che devi arrivare all'incirca in un punto non si sa bene posizionato dove
li guardi e loro ti fanno compagnia quelle 6 oppure 8 ore
poi arrivi in quel punto e se ti giri a guardare indietro non vedi più la stessa cosa
ma non è il paesaggio che è diverso, quelle montagne o quel mare sono li, lo saranno per sempre
quello che davvero è diverso è il modo in cui guardiamo dietro le stesse cose che mai si sono mosse

non lo so perchp, ma poche volte come quella di pomeriggio mi sono sentita così tanto felice
è una felicità che viene da una soddisfazzione di aver fatto tutto questo da sola senza mai dubitare delle mie capacita'
impaurita forese, a tratti molto sola, ma non torenei indietro se dovessi decidere nuovamente, non cambierei la felicità di questo momento, seppure durata un attimo, con la sicurezza del mio appartamento a Roma
è un viaggio questo, che come tutti i "cammini" porterò sempre dentro
è un viaggio questo che porta cambiamenti e modi di pensare
è un viaggio questo che qyando mi volterò indietro a guardarlo integro e fisso, sara' lui a dirmi come mi ha cambiata
è un viaggio questo che tra mllti anni mi restituira' con gratitudine quello che gli sto rendendo in quuesto momento

sabato 14 luglio 2012

Costiera Amalfitana: secondo tentativo

Dopo il fastidioso problema del cambio rotto mi sono dovuta fermare un giorno in più a Salerno, approfittando della gentilezza delle persone con cui sono stata questi giorni.
Però oggi mi hanno ridato il pericoloso mezzo di trasporto e ho deciso che non potevo andarmene seza aver visto tutta quella parte che ho sempre visto sposorizzata in ogni giornale o pubblicità per turismo.
Impaurita che potesse succedere nuovamente lo stesso problema ho preso le mie precauzioni ... semplicemete ragionare di più con la testa e non farsi distrarre dal bellissimo paesaggio.
Per cui arrivo ad Amalfi, piccola tappa di questo altrettato piccolo viaggio per l'Italia, soddisfatta di avercela fatta e di non aver ceduto alle preoccupazioni dell'evento precedente.
In fondo ora che sono sopravvissuta alla Domiziana, ai pericolosi quartieri napoletani, all'inseguimento dei cani randagi e al mio appiedaggio sulla punta più alta della costiera, no voglio buttarmela da sola, però mo basta!!!
Le curve della costa, per gli appassionati di bici, sono una cosa meravigliosa :)

Italian Coast to Coast from Roma to Pescara

"In natura un contorno non esiste, dunque la forma disegnata dall'artista non è un elemento realistico, ma una sorta di spettro"

G. De Chirico

Post più popolari