martedì 20 maggio 2014

The Freak ride tour around North Cape

Io non sono scaramantica, cioè non a livelli maniacali, diciamo che mi piace mantenere certe tradizioni; una di queste tradizioni è partire ogni anno il 10 luglio, il motivo è semplice, ma personale; un'altra bella tradizione che mi piacerebbe mantenere è il momento della "pianificazione". Intendiamoci, non credo sia possibile pianificare un viaggio (e se qualcuno ci è riuscito che mi faccia sapere come). Un viaggio, in qualsiasi modo si voglia affrontare è un viaggio, che non può essere previsto in ogni suo aspetto, ha talmente tante variabili che sarebbe un inutile sforzo cercare di inquadrarlo in qualche modo, e poi a quel punto non si chiamerebbe più viaggio, ma vacanza (quelle al mare, quelle in montagna, quelle dove si sa dove andare a mangiare o dormire, dove ci sono strutture adatte alla villeggiatura e dove si possono incontrare persone, a flotte); la pioggia, il caldo, la neve, le ore di luce, i posti più o meno sicuri, le nostre gambe, la nostra testa, la sfiga o la nostra capacità di affrontare gli imprevisti, la nostra volontà, il nostro riuscire a comunicare, la nostra attrezzatura, ma sopratutto la voglia di superare i nostri limiti, sono queste alcune delle variabili in gioco.

Molte persone mi chiedono come faccio a scegliere la meta. Molto semplicemente può rispondere la cartina della Norvegia con il grafico della popolazione destituita nelle aree.

Bella vero?

I posti che ho scelto di attraversare quest'anno si trovano in quella fascia gialla che indica presenza di popolazione pari allo 0%
Questo è il vero motivo della mia scelta, poi c'è anche quello paesaggistico, ma lo metto al 2 posto nella classifica generale; al terzo invece c'è sicuramente il fattore "luce", con il suo sole di mezzanotte è una delle poche terre al di sopra del circolo polare artico possibile da visitare senza spendere un occhio della testa; poi boh, non ci sono particolari motivi, solo la voglia di andare in un posto lontano da tutto quello che è la mia quotidianità.

Dicevo che come ogni anno, anche quest'anno è arrivato il momento di far vedere la fantastica cartina con il chilometraggio approssimativo del viaggio.
In totale dovrei affrontare 1.488 km (ovviamente non saranno mai precisamente quelli) in 3 tranche, all'incirca come percorrere per lungo l'Italia dal Veneto alla Sicilia, che detto in questo modo sembra un'epopea, ma che in fin dei conti non è come fare il giro del mondo, quindi è sempre qualcosa di fattibile.

_La prima parte, all'incirca 718 km, mi porterà dalla città di Tromso (arrivo del mio volo) a Capo Nord. Durante questo tragitto mi lascerò alle spalle il fastidioso tran tran cittadino immergendomi piano piano nel silenzioso paesaggio norvegese, in questo caso fatto di fiordi, quindi mare, spiagge deserte, poca vegetazione e montagne alte, tra le più antiche del mondo.
_Riprenderò il tragitto da Riksvej, dopo aver traghettato da Capo Nord, per percorrere 318 km in mezzo al nulla. Purtroppo saranno davvero 300 km in mezzo al nulla, né la guida, né il sito della Norvegia, né la cartina in generale segnalano attrazioni paesaggistiche particolari o paesi e paesini dove poter trovare vita. Tre giorni passano in fretta …
_La terza ed ultima parte, avrà inizio da Vardo, cittadina di pescatori nella quale prevedo di arrivare via mare in qualche modo, si concluderà a Kirkeness (dove ho il volo per l'Italia), passando prima, se avrò il tempo (ammesso quindi che i miei piani siano all'incirca giusti, che non mi capiti nulla e che non sia impazzita da sola nel nulla per i precedenti 300 km) per Pasvik Naturreservat, confine russo, che detto così fa paura, ma non è altro che una bellissima risega naturale, piena di orsi.

Mi rendo conto che così la faccio facile, però al momento è realmente tutto quello che ho in mano, anche perché togliervi il piacere di sapere tutto quello che sto pianificando in quei posti darebbe meno verve al video che ho intenzione di montare.

1.400 km all'incirca, tenda e sacco a pelo, scatolette di tonno e simmental e un po' di quelle schifezze leofilizzate, un mp3 speriamo sempre carico, un libro di 3.000 pagine e tanto silenzio. E' una di quelle cose che credo valga la pena di essere fatta almeno una volta nella vita, in tutta la sua semplicità.



Italian Coast to Coast from Roma to Pescara

"In natura un contorno non esiste, dunque la forma disegnata dall'artista non è un elemento realistico, ma una sorta di spettro"

G. De Chirico

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