giovedì 14 gennaio 2016

Brides on tour - il viaggio prima di tutto è arte

Il nome di Pippa Bacca non è associabile a un volto conosciuto, a meno che qualcuno di voi non abbia avuto una TV nel 2008, quando al tg hanno parlato di una donna trovata morta ad un'ora di macchina da Istambul, che girava in autostop vestita da sposa. Adesso vi ricorda qualcuno?
Io, che non ho la TV dal 2005, ho scoperto Pippa nel 2012, perché alla vigilia del mio primo viaggio in bicicletta fu mia madre a dirmi: "Tu sei pazza, finirai come quella li che girava vestita da sposa in autostop … come di chiamava? … Pippa". 
Non ho mai cercato nessun articolo a riguardo, non mi importava molto della sua storia, perché avevo associato la parola autostop agli anni '70, quindi la vedevo come una storia lontana, di altri tempi, e sopratutto non avevo capito, o non mi era mai stato mostrato, il suo lato artistico, il suo lato umano.
La cosa più strana però è che da qual momento, anche non volendo, mi è tornata in mente molto spesso l'immagine di una donna vestita da sposa che saliva sulle auto degli sconosciuti, la chiamerei una visione frequente, e sembra assurdo, ma la storia mi puzzava molto, non capivo perché tra i tanti casi di donne scomparse nelle varie parti del mondo, uccise o altro mentre facevano l'autostop, questa era quella che mi era rimasta impressa, come se la sentissi più vicina. Così un annetto fa ho approfondito l'argomento ed ho scoperto che in realtà abbiamo molte cose in comune, che forse poi sono le stesse per ogni donna che viaggia. Ho letto qualche articolo, parlavano tutti della stessa cosa, il giornalismo italiano è pietoso, oltre che di parte. Facevano tutti riferimento al mero fatto di cronaca, non aggiungendo mai nulla di più alle solite ricorrenti parole chiave: DONNA - MORTE - AUTOSTOP - STUPRO - VESTITO DA SPOSA - EST

Io credo che ci sia una sottile linea di confine tra chi è artista e chi non lo è. Io reputo artista la qualsiasi persona, indipendentemente da ciò che ha o non ha creato, che ha avuto il coraggio di affrontare delle scelte di vita non convenzionali perché ha qualcosa di assurdamente profondo all'interno che sente il bisogno di far uscire fuori, altrimenti rischia di far esplodere l'intero organismo.
Non è artista chi sta dentro un museo, non è artista chi crea musica, non è artista chi scrive libri o chi sa stare sopra un palcoscenico; quello possiamo esserlo tutti con un po' di fortuna. L'artista è semplicemente chi nella sua vita riesce ad evadere dagli schemi imposti di una società che pretende l'omologazione facendo credere che al di fuori di quei confini tutto sia pericoloso e inutile; chi facendo questo mette a rischio le proprie certezze, i propri affetti; chi rende liberi corpo e mente rischiando anche la propria vita. E chi fa questo soffre di un disturbo, perché è un percorso irreversibile, una volta fatta uscire la bestia dell'estro è impossibile liberarsene. Si viene accusati di tante cose, ma solo perché le accuse nascono dall'incomprensione, quella di chi nella vita ha altre necessità, diverse dall'artista, che non riesce a comprendere e critica.

Per questo secondo me Pippa non era una ragazza coraggiosa, Pippa è un'Artista.

Ho letto un libro, scritto bene, con gli occhi di chi, pur non viaggiando in autostop o da sola, ha saputo vedere oltre le solite congetture. Ho scoperto che Pippa era tante altre persone racchiuse in un corpo solo, e credo che questa sia l'essenza vera di chi fa arte. Lei aveva una cosa che in pochi hanno, lei aveva un modo di vedere il mondo con occhi fiduciosi; in fondo chi fa arte performativa le cose deve viverle sulla sua pelle, non attraverso le storie e le contaminazioni di altre persone.
Si dice che il mondo è quello che siamo noi, che ci rispecchia, che quindi noi siamo il mondo stesso, e il modo di porci in relazione ad esso viene ricambiato.
Pippa è morta perché un pazzo ha spezzato il suo percorso in questo mondo, Pippa è morta in Turchia, Pippa è morta perché la sua strada ha incrociato quella di un mostro, lei è morta perché è successo, non perché ha fatto l'autostop in un paese dell'est; le cose succedono, anche dietro l'angolo di casa, la sua morte durante la performance Brides on tour è stata una casualità, tutto quello che a noi (chi non l'ha conosciuta di persona) è rimasto della sua arte è solo un filtro, per mettere in guardia chi al di fuori degli schemi tradizionali cerca un altro modo di vivere.

Si possono percorrere milioni di chilometri in una sola vita senza mai scalfire la superficie dei luoghi né imparare nulla delle genti appena sfiorate. Il senso del viaggio sta nel fermarsi ad ascoltare chiunque abbia una storia da raccontare. [Ruben Blades] preso dal libro si Giulia Morello


http://www.pippabacca.it/2009/02/28/spose-in-viaggio/

Italian Coast to Coast from Roma to Pescara

"In natura un contorno non esiste, dunque la forma disegnata dall'artista non è un elemento realistico, ma una sorta di spettro"

G. De Chirico

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