giovedì 28 aprile 2022

È possibile tornare a viaggiare nell'era del covid?

Se il primo anno è stato necessario fermarsi, quello successivo l'ho iniziato ponendomi questa domanda, mentre intanto guardavo ad altro, fantasticavo su possibili mete e difatti ho iniziato a concretizzare il pensiero.
Infine non so rispondere, ma posso dare soltanto la mia personale interpretazione: è sicuramente cambiato il modo di viaggiare, ma ho potuto constatare che per il momento si tratta solamente di sopravvivere alla burocrazia da affrontare prima, durante e dopo il viaggio.
E per me che scappo e trovo sempre modi contorti e pregni di autosadismo pur di evadere dagli oneri della burocrazia questo è stato un grosso scoglio, però se l'ho fatto io vuol dire che in qualche modo la questione può essere affrontata. 

Arrivo al punto dicendo che ho comprato il volo (partenza metà luglio e rientro metà agosto).
Prima di farlo ho dovuto inviare 18 email ai vari consolati perché i siti istituzionali italiani oltre a fornire informazioni discordanti con il resto del mondo non hanno mai risposto al mio semplice quesito: (intesa la situazione epidemiologica in atto, le guerre, gli scontri civili, le quarantene coatte etc etc etc) ma io posso andare in Tagikistan?

Ricevuta risposta dal consolato tragico (da quello italiano mai pervenuta) ho finalmente preso il volo.

Non so ancora nulla di preciso riguardo a quello che sarà il percorso a parte che si svolgerà da Dushambe (capitale del Tagikistan) a Osh (seconda città del Kyrgyzstan), anche se il volo di rientro in realtà è da Bishek (700km più a nord), quindi una passeggiata che va da ovest verso est seguendo la strafamosa Pamir Highway o M41, romanticamente parte della via della seta attraversata da Marco Polo, ma so che fondamentale per la scelta di questa passeggiata è stato il "corridoio naturale della valle del Wakhan". 

Cos'è e come si raggiunge?

C'è da dire che nella vita ci sono poche certezze, ma una di queste è che quando su internet girano poche notizie, allora è sicuro che quello è il posto giusto dove andare, o meglio dove perdersi prima che diventi troppo famoso e rovini inevitabilmente il suo valore sociale.
Incastonata tra Tagikistan (a sud-est) e Afghanistan (a nord-est) è geograficamente un corridoio naturale attraversato dal fiume Amu Darya, circondata da montagne, che seguono le catene più alte del mondo, e alla fine della quale si trova un valico per arrivare in Pakistan: praticamente una notevole esplosione di culture. Si raggiunge da Khorog effettuando una deviazione dalla M41 per poi ricongiungersi non poco distante da Alichur (città (?) famosa per aver registrato il record della minor temperatura tra le città abitate nel mondo, durante l'inverno -60°, in estate -5°, tocca vestirsi pesanti) e nella quale si tiene un particolarissimo festival il 13 agosto (spero di esserci). Si tratta in realtà di due strade che corrono parallele e sono separate da questo fiume, una strada appartiene ai confini tagichi e l'altra a quelli afgani, in alcuni punti il fiume raggiunge una larghezza non superiore ai 3 metri per cui è possibile salutare (almeno così riportano varie testimonianze) gli abitanti di uno o l'altro stato.
La domanda potrebbe sorgere spontanea e non è poi troppo scontata: ma è sicuro viaggiare perimetralmente ai confini afgani?
Ho scoperto che non solo è sicuro (inteso che alla sicurezza ognuno da un valore secondo una propria scala personale), ma anche che ottenere un visto turistico afgano è molto semplice e veloce nonostante quello che si potrebbe immaginare guardando all'attuale situazione politica, ma in ogni caso non è mia intenzione attraversarla dal versante afgano per il semplice motivo che il visto costa più o meno 150 euro (200 per i cittadini americani) + il secondo visto per il rientro in Tagikistan oltre il visto che serve per percorrere la Pamir (GBAO) e che immagino i paesaggi siano gli stessi e ce li faremo andare bene. Nelle diverse letture effettuate in rete (se state valutando di andare cercate solamente i risultati in lingua inglese, pochi italiani sono andati e non si trovano notizie esaustive riguardo le questioni burocratiche) ho scoperto anche che il sabato nella città di Khorog viene aperto un corridoio temporaneo per i cittadini afgani per permettere loro di allestire un mercato all'interno del Tagikistan, nel quale sono presenti anche componenti del Pakistan e forse (ma non so dopo la pandemia) anche cinesi, il tutto avviene entro aree delimitate militarmente e controllate, quindi cercherò di non perdere l'occasione che mi incuriosisce non poco. 

Parliamo di una valle che prima di tutto si trova sconnessa proprio per la mancanza di strade asfaltate, si parla solamente di vie sterrate poste a 3.000m di altezza o comunque difficilmente praticabili senza un fuoristrada (non sono previsti mezzi pubblici che le attraversano), lungo la quale hanno sede pochi villaggi fuori dal mondo, che hanno addirittura sviluppato una lingua loro e che poco hanno a che vedere con la politica se non prettamente dal punto di vista geografico, che svolgono una vita rurale e nomade, e quindi in parole povere: questo è stato il punto decisivo alla ferma scelta di ricominciare a viaggiare proprio da qui.

Ricapitolando: si parte da Dushambe, si percorre la M41 fino a Khorog, si prosegue per la Wakhan Valley, si torna sulla M41 fino a Osh, se avanza tempo si continua fino a Bishek per prendere il volo. 
Si vede che sono diventata una persona matura? E' la prima volta che ho un pseudo programma del viaggio addirittura prima di atterrare! O è quello, oppure è stato il covid!

A parte gli scherzi, il Tagikistan è un'area dell'ex unione sovietica che ha conquistato la sua indipendenza negli anni 90, purtroppo o per fortuna (rispetto i diversi punti di vista) mantiene un elevato rigore militare, per cui, nonostante per l'Italia non sia previsto un visto di ingresso, è necessario ottenere un permesso per attraversare l'autostrada del Pamir, lungo la quale si trovano numerosi posti di blocco soggetti a controllo, il confine con il Kirghikistan è aperto per ragioni turistiche, ma non è possibile attraversarlo a piedi. Il Tagikistan registra diverse manifestazioni di estremismo islamico per cui è consigliabile evitare hotspot turistici o centri affollati. Ad oggi le restrizioni dovute al covid sono decadute e per entrare in entrambi gli stati è necessario effettuare un tampone molecolare entro le 72h prima a dimostrazione della non positività al virus.

NB.: googlemaps non mi fa ricongiungere dall'ultimo paese della Wakhan Valley alla M41, in realtà esiste una strada che forse lui non riconosce come strada, vedremo di dargli torto



Italian Coast to Coast from Roma to Pescara

"In natura un contorno non esiste, dunque la forma disegnata dall'artista non è un elemento realistico, ma una sorta di spettro"

G. De Chirico

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