In Italia riciclare i rifiuti, non è un processo molto diffuso. Riciclare i componenti elettronici lo è ancora meno.
Nel villaggio cinese di Guiyu questo business è una realtà. Tutta le schede elettroniche, ossia le schede che contengono componenti (resistenze, condensatori, ecc...) vengono ammucchiate in enormi cataste, quindi le schede vengono selezionate secondo la tipologie e infine riscaldate in modo da staccare i componenti della piastra.
In Europa l'industria elettronica ed elettrica rappresentano uno dei maggiori settori produttivi, già nel 1998 vennero prodotti 6 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici, figuriamoci oggi, dopo 11 anni di sviluppo tecnologico.
Personalmente ritengo che a livello hobbistico il recupero componenti non vada dosprezzato, anzi è un ottimo mezzo per rifornire il laboratorio a costo praticamente nullo. E' altrettanto importante e raccomandabile lo smaltimento del materiale elettronico non più utilizzabile o recuperabile: la maggio parte dei comuni (e quello di Roma è incluso) in Italia ha un proprio centro di smaltimento (spesso chiamato "Piattaforma ecologica") che si occupa della raccolta a costo nullo per i residenti.
Approfondimenti vari possono essere trovati a questo indirizzo: http://neoncobra.blogspot.com/2009/01/how-recycled-electronics-in-china.html
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