domenica 21 luglio 2013

Come in un quadro astrattista

Voglio raccontare gli avvenimenti della giornata come se li stessi ancora vivendo, perche in effetti e' cosi:

inizio con un foschia pesante, non riesco a vedere a un panno dalla mia mano
e' domenica e parto all'incirca alle 7.30, non cé´nessuno

alla mia destra sinistri ammassi rocciosi tentano di farsi largo tra la fitta nube che sembra quasi panna
la strada e' dritta ma non riesco a vedere i suoi dossi, per cui mi dondolo lasciandomi trascinare dal canto ininterrotto dei pulcinella di mare
alla mia sinistra l'oceano, un'immensa distesa grigia che si unisce al cielo e non si riesce a distinguere la fine o l'inizio di entrambi

non ho mai sentito tanto silenzio in tutta la mia vita

a tratti ho paura, piu che paura sono impressionata, mi fa senso pensare di essere a circa un metro da una infinita distesa di acqua ghiacciata
ma continuo, il posto e' troppo mistico per pensaare di avere paura

guardo le mie mani

i peli sopra le nocche sono ritti e coperti di un sottile strato di ghiaccio

ci sara' appena un grado sopra lo zero, ma non ho freddo, sono curiosa di conoscere l'altra verita dopo quel metro di panna che separa la mia vista dalla strada

allora penso: "cavolo, questa roba e' meglio dei funghetti allucinogeni di amsterdam"

d'un tratto la nebbia sparisce, probabilmente perche' passo dal mare a una montagna

guardo giu

un precipðizio infinito e sotto una spiaggia di sabbia grigia

abbandono la bici e comincio a disendere il burrone

sono li, 12 m di spiaggia con dei massi che sembrano scacchi
la casualita del loro ordine sembra andare oltre l'asettico e d'un tratto ho l'impressione di trovarmi dentro a un quadro di dDali'

mi siedo e mi domando come faro a risalire il promontorio

proseguo allora, la nebbia e' svanita, di fronte a me una lunga discesa

non ci credo

quella e' "l'isola che non c'e'" oppure l'isola di King Kong
mi aspetto di trovare dei cannibali pronti in agguato dietro a quei massi rivestiti di prato, oppure una fata, la sensazione e' troðppo bella per essere descritta

mi sento libera

poco piu avanti a quella distesa di sabbia nera e massi verdi incontro un deserto

10 km di deserto rosso

ora sono in un film di indiani, oppure mi sento come Telma in Thelma e Louis

non so decidere

allora mi sveglio perche ritorna la nebbia
il sole e' sparito e fa di nuovo freddo
sono quasi arrivata e la stanchezza mi ricorda che il sogno e' durato 100 km e le mie gambe ora pesano

poco male perche arrivo al campeggio in pochi minuti

mi sento ancora strana

assopita

quest'isola e' finalmente riuscita a catturarmi del tutto

l''Islanda e' mia

e questa e' löunica ertezza di conquista di una cosi piena giornata

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"In natura un contorno non esiste, dunque la forma disegnata dall'artista non è un elemento realistico, ma una sorta di spettro"

G. De Chirico

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