mercoledì 22 aprile 2009

Rogelio Salmona - SPAZI APERTI/SPAZI COLLETTIVI



Salmona non si può definire un architetto dell'immediata contemporaneità, ma nonostante questo racchiude nei suoi progetti etiche architettoniche che ai giorni nostri potrebbero essere sviluppate e migliorate, attraverso tutte le nuove tecnologie, per questo ho deciso di scrivere in questo post qualche riga a proposito delle sue idee.



Nel suo approccio architettonico si è sempre posto il problema pratico di collegare la città con i suoi abitanti, essendo del parere che lo spazio debba possedere condizioni di comfort per i suoi fruitori. La sua costante preoccupazione per chi abita lo spazio in generale e chi ci vive ogni giorno si concretizza nell'apprendere le origini profonde personali e politiche dello spazio pubblico.



Nel 2007 andai a vedere una mostra che comprendeva le sue opere fondamentali e quello che più mi colpì fu l'uso degli specchi d'acqua in modo da creare uno spazio che mettesse in relazione la forma, il contesto, il benessere ambientale con l'interno e con il social leaving dell'edificio, a seconda delle sue funzioni.
Essendosi occupato principalmente di edifici adibiti ad un uso di ampia sfera sociale (biblioteche, università ... ) per lui è stato necessario unire le condizioni di benessere a quelle propriamente materiali della costruzione.
Approfondendo la sua logica, con gli attuali strumenti potrebbe essere possibile raggiungere elevati livelli progettuali per il risparmio energetico e l'uso dello spazio pubblico associati ad una forma progettuale e al contesto urbano.



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"In natura un contorno non esiste, dunque la forma disegnata dall'artista non è un elemento realistico, ma una sorta di spettro"

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